Studia l’ambiente di lavoro per renderlo migliore: 5 trucchi di Biohacking per un’alta vitalità in ufficio e in azienda
Studia l’ambiente di lavoro per renderlo migliore: la maggior parte delle persone passano gran parte del loro tempo in ufficio o in azienda.
Specialmente se sei tu “il capo”, l’imprenditore che gestisce tutto, è fondamentale creare un ambiente di lavoro accogliente e con meno “insulti” nei confronti dei sistemi biologici che ne fanno parte, ossia chi ci lavora.

Ma come mettere in pratica la locuzione: “studia l’ambiente di lavoro per renderlo migliore”?
In questo articolo voglio sottolineare alcuni punti che, per quanto mi riguarda, metto in pratica da anni, e che ultimamente stanno diventando per fortuna “mainstream”, e quindi di larga diffusione.
Li affronteremo in ordine cronologico, diciamo “dall’alba al tramonto”!
Studia l’ambiente di lavoro per renderlo migliore: partiamo dalla sveglia!
La vitalità di ognuno di noi è inevitabilmente soggetta alla qualità del riposo della notte prima (e di quelle precedenti!)

Durante la notte avvengono moltissimi meccanismi riparatori a livello cellulare ed endocrino: tra questi ricordiamo la produzione di GH (ormone della crescita, legato a una innumerevole serie di processi anti-infiammatori), e l’eliminazione di scorie metaboliche anche e soprattutto a livello cerebrale.
Ci sono moltissimi studi che legano la qualità del riposo al ripristino dei tessuti, e quindi al rallentamento dei processi di invecchiamento del corpo.
Il nostro Sistema-Corpo è una commessa centrale biochimica regolata dagli ormoni, che per consentirci di essere in forma devono seguire regole ben precise, chiamate “cascata ormonale”, proprio perché sono concatenati e reagiscono di conseguenza.
In particolare, abbiamo due grandi protagonisti che chi studia l’ambiente di lavoro per renderlo migliore deve prendere in considerazione: il cortisolo e la melatonina.
Approfondiremo più avanti questi due fondamentali ormoni.
Diciamo quindi che una giornata di lavoro produttiva inizia dalla notte, e da quello che facciamo nelle prime ore dal risveglio.

Studia l’ambiente di lavoro per renderlo migliore: i ritmi circadiani
Tutto il nostro complesso sistema biologico è gestito dai ritmi circadiani, che regolano la cascata ormonale e fanno sì che tutti i processi vitali avvengano al momento giusto e nella modalità prevista dalla Natura.
Ma nel mondo contemporaneo, in cui sempre più viviamo in maniera lontana dalla Natura e dai suoi ritmi, questo ritmo è fortemente compromesso, causandoci fatica cronica, deficienze immunitarie, bassa resistenza.
Il che si traduce in una produttività ridotta sui luoghi di lavoro, per tornare all’argomento specifico di questo articolo.
Una persona in perfetta salute è una risorsa che non prende giorni di malattia, è di buon umore, e tutto questo comporta un aumento inevitabile della produttività.
I ritmi circadiani sono legati all’alternanza giorno-notte, e quindi influenzati al 100% dalla luce e dal buio.

Se la prima cosa che fai al mattino è accendere lo smartphone e le luci a led a 6000K che tieni in casa, sottoponendoti a un colore di luce assolutamente fuori scala per l’orario, (e quindi a picchi di spettro di luce blu) stai già dando un segnale contrastante ai tuoi recettori luminosi, che hanno il compito di “leggere” lo spettro luminoso e di conseguenza mandare il segnale al cervello per comunicargli l’orario.
Queste informazioni vengono elaborate in modo che il sistema endocrino, ossia quello che regola la secrezioni degli ormoni del nostro corpo – e in pratica gestisce tutti i processi vitali di conseguenza – possa produrre il cortisolo e la melatonina (tra gli altri), e soprattutto nel momento corretto.

Prova a chiederti:
- al mattino fai fatica “a carburare” se non prendi vari caffè, e ti trascini fino all’ora di pranzo quando forse cominci a funzionare un po’ meglio (salvo poi ricadere in un letargo postprandiale)?
- alla sera, quando ti sembra di essere iperattivo, fai fatica ad andare a dormire, e ti trascini davanti alla TV o al tablet/smartphone fino a tardi?
- non ricordi di aver sognato e magari hai risvegli notturni?

Potresti avere il ciclo del cortisolo sballato.
Non voglio sembrare catostrofista, ma ci sono molte ricerche che collegano alcuni delle più diffusi sindromi e patologie all’inquinamento luminoso.
Questa immagine, tratta da https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1001074222003291 ne è un riassunto piuttosto eloquente.

Per ritornare al discorso del ciclo del cortisolo, come vedi, questo potrebbe essere dovuto a una serie di fattori, ma quello che ha più di tutti influenza è l’eccessiva esposizione alle luci artificiali.

Studia l’ambiente di lavoro per renderlo migliore: come regolare i ritmi circadiani?
In Natura, il colore della luce (in pratica, quella del Sole) cambia dal rosso pieno dell’alba (con forte presenza di raggi infrarossi) , fino al picco di luce blu (con predominanza di raggi ultravioletti) del giorno pieno, da mezzogiorno alle 14 circa, per poi ritornare allo spettro del rosso e dell’infrarosso al momento del tramonto.
Ecco perché chi studia l’ambiente di lavoro per renderlo migliore non può prescindere dal conoscere come agisce la luce sul sistema endocrino, e come di conseguenza influenza il sistema nervoso.
Se svolgi un lavoro che ti “costringe” a stare al chiuso e sotto luci artificiali tutto il giorno, dovresti considerare innanzitutto di esporti alla luce diretta dell’alba, con meno vestiti possibile addosso, almeno per una decina di minuti.
Questo gesto ti porterà a resettare il tuo ritmo circadiano in maniera corretta.

Ma cosa vuol dire “resettare il ritmo circadiano”? Significa informare il nostro corpo dell’ora esatta del giorno in cui ci troviamo, e quindi metterlo nelle condizioni di produrre gli ormoni relativi al momento della giornata.
Per semplificare al massimo: vogliamo che il cortisolo (cosiddetto “ormone dello stress” ma che è fondamentale per le attività di veglia e di attenzione) abbia il suo picco proprio nelle ore di massima luce, ossia quelle della tarda mattinata.
Relativamente alla produzione di cortisolo, e direttamente collegata a questo, ci sarà la produzione di melatonina poche ore dopo che farà buio (a patto che questo processo non venga compromesso dalla esposizione a forti luci artificiali e del colore “simile” a quello del mezzogiorno.
La produzione di melatonina endogena in quantità adeguata, e soprattutto all’orario giusto, contribuirà alla qualità del sonno e a realizzare tutti quei processi riparatori che abbiamo detto prima.
Ma se ci esponiamo alla luce “sbagliata” e fuori orario, i fotorecettori presenti sull’epidermide e all’interno delle pupille saranno confusi dalle informazioni che “leggono” nell’ambiente circostante, e la produzione di melatonina sarà ritardata, se non addirittura compromessa, dato che secondo il cervello risulterà essere ancora giorno pieno.
Ecco perché, chi studia l’ambiente di lavoro per renderlo migliore, sa che esporsi frequentemente alla luce solare, e senza occhiali da sole (che costituiscono un mismatch evolutivo) è uno dei modi migliori per regolare il ritmo circadiare e tararlo correttamente ogni giorno, in modo che tutta la cascata ormonale possa avvenire correttamente.

In questo modo il nostro livello di energia generale sarà sensibilmente maggiore, e la salute ne beneficerà notevolmente.
Mi sento di aggiungere che, per mantenere coerente il ritmo circadiano durante tutto il giorno, sarebbe bene adeguare anche l’illuminazione dell’ufficio (quando possibile) e di casa, in modo da non mandare quei segnali contrastanti al cervello riguardo l’orario in cui ci si trova.
Studia l’ambiente di lavoro per renderlo migliore: come scaricare l’eccesso di ioni positivi
Quando siamo tutto il giorno chiusi in ambienti ricchi di elettromagnetismo, Wi-Fi, collegamenti radio, apparecchiature elettroniche, luci al neon, siamo esposti a ioni positivi che abbassano notevolmente la vitalità dei nostri mitocondri (le centrali energetiche del nostro organismo).
Ecco perché, se sei tra chi studia l’ambiente di lavoro per renderlo migliore, dovresti porre rimedio anche a questo aspetto molto importante.
Le piante grasse, con i loro aculei, e la loro conformazione, svolgono un importante ruolo nel “ripulire” l’aria dalle congestioni elettromagnetiche che disturbano i nostri sistemi biologici.

Potresti pensare di mettere qualche cactus sulla scrivania e negli ambienti che frequenti di più.
Inoltre, sono piante che hanno bisogno di pochissima manutenzione e riescono a sopravvivere per settimane anche senza innaffiarle.
Far arieggiare spesso l’ambiente è anche una buona abitudine, anche perché spesso, rimanendo in una stanza per molto tempo, ci si abitua alle condizioni e non ci si rende conto di quella che volgarmente viene definita “aria viziata”, che altro non è appunto che aria priva di ossigeno e ricca di ioni positivi.
Un altro modo per scaricare questi pesanti ioni positivi è praticare il grounding o earthing, ossia la “messa a terra”.

Questo si può fare molto facilmente, mettendosi a piedi nudi a contatto con la terra o con un prato.
Possibilmente senza tenere lo smartphone in mano con il collegamento attivo, altrimenti diventerai tu stesso un’antenna per la radiazione elettromagnetica che scaricherai a terra.
Si trovano studi scientifici a riguardo anche di questa pratica, semmai ci fosse il bisogno di dimostrare il fatto che, quando siamo a diretto contatto con la Natura, ci sentiamo subito molto meglio, pieni di energia, di buon umore e molto più in pace.
Comunque, se vuoi puoi trovare conferme qui.
Studia l’ambiente di lavoro per renderlo migliore: qualche strumento di biohacking
Essendo io stesso uno che studia l’ambiente di lavoro per renderlo migliore da diversi anni, sono entrato in contatto con il biohacking, cioè la pratica di ottimizzare le performance psico-fisiche del corpo umano, per necessità diretta.
Infatti, l’attività di produzione video comporta il fatto di stare spesso a contatto con forti luci artificiali, che vengono utilizzate per le riprese, e ore e ore di esposizione davanti agli schermi della sala montaggio, con conseguente affaticamento degli occhi e di tutto il sistema.
Ecco perché, tra i vari strumenti che utilizzo per proteggermi in queste “condizioni ostili” (oltre a fare tutto quello che ti ho suggerito più su) ci sono gli occhiali “blue blocker”, ossia che filtrano e/o bloccano lo spettro di luce blu in eccesso e fuori orario.
Il mio fornitore ufficiale per quasi tutti gli strumenti di #biohacking è il sito www.evolutamente.it dove qui in particolare troverai i migliori occhiali in commercio per proteggerti nelle difficili condizioni degli uffici moderni.
In casa poi ho anche installato delle lampade a luce rossa per la sera, che conciliano la produzione di melatonina, invece dei classici LED a luce fredda che ormai la fanno da padrone e che mandano in tilt il ritmo circadiano.
Un’altra ottima soluzione per chi è libero di modificare l’assetto del proprio ufficio, potrebbe essere quello di installare delle lampade “sunlike” ossia che simulano la luce solare e che hanno diversi spettri luminosi a seconda delle ore della giornata.
Anche queste puoi trovarle qui.
Quando in inverno poi è brutto tempo e/o mi è difficile espormi alla luce diretta del sole, utilizzo delle lampade sia a luce rossa e infrarossa, che a luce UVa e UVb a banda stretta, per stimolare il sistema endocrino e mantenere tarato il mio ritmo circadiano.

Tutti questi (e altri) strumenti li ho acquistati chiaramente nel corso degli anni, un po’ alla volta, rendendomi conto che funzionavano e che il mio benessere psico-fisico aumentava notevolmente.
Ho ri-adattato il mio stile di vita in modo da cercare di essere il più efficiente e performante possibile, e sono sempre alla ricerca di tecniche che possano migliorarmi.
E credo di essere sulla buona strada, dato che a 45 anni suonati mi alleno di MMA e grappling tenendo testa a ragazzi che molto spesso hanno al massimo la metà dei miei anni!

Ammetto di sentirmi più forte e in forma adesso a 45 anni di quando ne avevo 10 di meno!
Se questo articolo ti è piaciuto, condividilo con qualche collega che credi possa beneficiare di queste informazioni, e per approfondimenti puoi visitare il sito www.evolutamente.it per tutte le informazioni più recenti sul biohacking e sullo stile di vita secondo natura.

Buon Lavoro e Ad Maiora Semper!